Quando ripartirà il turismo?
 Qualche anteprima nel sondaggio di DMO Padova

28 April 2020
Padova turismo Covid19

Prenotazioni e congressi annullati: questi alcuni dei grandi effetti collaterali che il Covid-19 ha generato su Padova e dintorni. Qual è la strategia da adottare per auspicare un nuovo inizio?

Un sondaggio condotto dal Consorzio Turistico DMO Padova parla chiaro: l’emergenza che ha colpito i settori turistici e congressuali è tangibile, ma la sfida della ripartenza è ben maggiore.
Un primo passo è fotografare la situazione attuale per programmare il domani.
Vediamo nel dettaglio una panoramica.

In data 24 marzo 2020, 82 aziende e professionisti di settore sono stati coinvolti per rispondere ad una serie di domande (in forma anonima) sugli effetti economici che la pandemia ha creato e sta, tuttora, generando.

La situazione è molto complessa – dichiara Roberto Crosta, il Presidente della DMO di Padova – Anche il nostro sistema turistico è “malato” anch’esso di Coronavirus: ha davanti una lotta importante per cercare di superare l’emergenza e tornare, passo dopo passo, a portare prenotazioni e presenze sul territorio. Abbiamo realizzato questo studio principalmente per avere una base per delineare le azioni concrete per supportare il nostro sistema di promozione e accoglienza turistica. Su questo siamo già al lavoro per pianificare una strategia da applicare non appena i decreti che limitano la circolazione delle persone saranno modificati”.

Due i periodi di riferimento: i mesi di marzo-aprile per raccogliere i primi dati derivanti dal contesto in cui versa 
il Paese e uno più lungo, fino a settembre 2020, per ottenere un quadro più dettagliato sulle prenotazioni (e/o disdette) in vista della prossima stagione estiva.

Rispetto all’anno precedente, nel periodo tra marzo e aprile 2020 il 68% degli intervistati ha dichiarato un calo del fatturato turistico del 100%, mentre il 22% una diminuzione fra il 70% e il 100%.
Ciò è derivato da un’impossibilità delle persone di circolare all’interno del territorio stesso.

In vista dell’estate, invece, gli operatori turistici prevedono una forte diminuzione degli introiti, in un range che varia tra il 50% e il 100%. In pochi confidano in una ripresa parziale.
Il sondaggio, inoltre, riporta un altro dato importante: più dell’89% dei professionisti dei settori coinvolti ha dichiarato che gli investimenti in programma per il 2020 saranno cancellati o ridimensionati.

Anche il numero di disdette è significativo: la prima fase della pandemia è coincisa con il 95% della cancellazioni delle prenotazioni fino a maggio, mentre la percentuale per quanto concerne gli eventi congressuali ha sfiorato il 100%.

Per l’estate le proiezioni derivanti dallo studio dei dati raccolti sembrerebbe essere il seguente
: circa il 70% dei clienti preferisce non confermare i servizi riservati in via precauzionale.
Cosa significa tutto ciò? Per il 50% degli intervistati l’annullamento della prenotazione coincide con la perdita definitiva del cliente, mentre oltre il 23% si auspica un ritorno dei visitatori in tempi migliori.

Come ripartire?

L’unione e la determinazione devono essere i capisaldi di un nuovo inizio, di una nuova era, per riportare Padova al centro del turismo, sia nazionale sia internazionale.

Valorizzare la città patavina deve essere la mission che unisce 
sia le Istituzioni sia le aziende, senza trascurare la sicurezza delle persone e rispettando le normative imposte dal Governo.
Padova non è solo una città d’arte, ma offre molto altro nelle zone 
limitrofe, tra cui la bellezza dei Colli Euganei e le proprietà benefiche del bacino termale.
È importante pensare ad una strategia idonea per essere pronti a promuovere la città appena si potrà nuovamente viaggiare.

E’ il momento dell’unità, della determinazione, di un'unica voce che riporti Padova al centro del turismo italiano ed internazionale - dice Roberto Crosta, il Presidente della DMO Padova, analizzando i dati e prospettando una ripartenza del settore - L’outdoor potrà essere una delle chiavi della ripartenza, penso alla valorizzazione di sport, attività lungo fiumi e canali, Colli Euganei, e Wellness, come pure gli eventi congressuali anche in sedi alternative, come le ville storiche e i loro parchi, mentre le più classiche strutture congressuali dovranno dotarsi di procedure ad hoc per proteggere al meglio i loro congressisti. Stiamo lavorando a numerose ipotesi, coinvolgeremo tutte le migliori forze pubbliche e private della città e provincia: sono convinto che usciremo da questo momento difficile come un modello di ripartenza per tutto il Paese”, termina Crosta.